"Voglio volere... io voglio un mondo
all'altezza dei sogni che ho..."
"Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei ,
ed sempre quello che non si farebbe che farei,
come quello che non si direbbe che direi,
quando dico che non è così il mondo che vorrei".

venerdì 26 giugno 2009

Il "caso umano di una leggenda"...

Appena qualche giorno fa ho aggiunto qualche canzone alla playlist che vedete sul mio blog...ironia della sorte, tra quelle canzoni c'è "We are the world" canzone famosissima interpretata fra gli altri da Lionel Richie e Micheal Jackson nel 1985 per il progetto "USA for Africa" e il cui ricavato sarebbe andato in beneficenza per la carestia in Etiopia. Ho scelto questo titolo (appunto "We are the World") anche come frase di chiusura della presentazione del mio blog in quanto credo riassuma in pieno il senso di quello che voglio dire...beh ironia della sorte perché, come voi già saprete, ieri 25 giugno 2009, lo stesso Micheal Jacson, popstar a livello planetario tanto da essere considerato il re del pop, è morto all'età di quasi 51 anni, in seguito a un arresto cardiaco, dopo una esistenza all'insegna della gloria, ma anche degli scandali, dei problemi economici ed, è inutile negarlo, sempre al limite della follia. Attenzione non sto postando perché voglio banalmente "celebrare il personaggio", non avendo mai avuto una grande passione per lui (anche se un omaggio se lo meriterebbe a livello artistico solo per il fatto di essere l'autore dell'album che ha venduto di più nella storia della musica: Thriller...ve lo ricordate no?!). Più che altro vorrei parlare del caso umano, della persona Micheal Jackson, la stessa persona che ha subito più di cinquanta interventi chirurgici per far diventare bianca la sua pelle nera(e che alla fine ne ha pagato le spese), la stessa persona che è stata accusata di molestie sessuali nei confronti di un minorenne e che poi è stata scagionata lasciando comunque molte perplessità, la stessa persona ricordata per molte altre "stranezze". Senza dubbio una persona del genere non può essere definita del tutto normale dal punto di vista psichico, ma se proviamo a non restare in superficie, a non vedere solo quello che è ovvio di questa persona e di questo artista, forse ci accorgeremo che il suo caso può diventare emblematico dell'intera società e dei suoi problemi, un caso da cui prendere spunto per analizzare temi attuali come l'inseguimento patologico di modelli di perfezione,degli stereotipi della società del "conformismo" e del consumismo, la diversità vissuta dai soggetti cosiddetti "diversi"(in questo caso le persone di colore), il successo e la gloria vissuti come unica forma di riscatto che fanno perdere di vista i valori veramente importanti, la stessa pedofilia, una piaga sempre più diffusa nella nostra società. Al di là delle ipotetiche colpe attribuite a Michael Jackson, al di là se sia vero ciò che si è detto di lui e se sia giusto piangere la sua morte o meno, ho deciso di parlarne nel mio blog perché credo che prima di essere un artista, lui era un uomo che non era a suo agio nel mondo...e se la sua storia può servire a non far commettere degli errori a qualcun'altro che prova la stessa cosa, è bene conoscerla.

Qualche cenno biografico...

Michael Joseph Jackson nacque a Gary il 29 agosto del 1958. Dopo aver iniziato la propria carriera a soli cinque anni nel gruppo di famiglia Jackson Five, insieme ai sui fratelli, iniziò la propria attività da solista nel 1971, con il singolo "Got to be there"]. Nel 1979 esordì definitivamente da solista, e divenne l'artista pop di maggior successo di sempre; ciò fu dovuto principalmente a Thriller (1982), tuttora l'album più venduto nella storia della musica, co-prodotto da Quincy Jones e vincitore di 8 premi Grammy. Secondo il Guinness World Records, il cantautore ha venduto oltre 750 milioni di albums, ciò lo rende di fatto l'artista solista con il maggior successo di sempre. Dal 1988 al 2005 Jackson è vissuto nel Neverland Ranch (successivamente venduto nel 2008 per la cifra di 35 milioni di dollari), in cui aveva fatto costruire un parco a tema e uno zoo per ragazzini poveri e malati terminali. Le sue frequentazioni con quei ragazzi hanno avuto un enorme impatto mediatico, essendo girate voci su complicati rapporti tra il cantante e i suoi giovanissimi ammiratori. Ciò è emerso per la prima volta nel 1993, quando Jackson fu accusato di molestie sessuali da un suo fan. Dopo un'altra denuncia, nel 2003, il cantante è finito nel mirino dei giudici, accusato anche di altri tipi di reati. Jackson fu poi processato nel 2005 per la vicenda, ma alla fine fu assolto in appello da tutti i 10 capi d'accusa perché ritenuto innocente. Muore, come è noto, il 25 Giugno 2009.


Vi propongo inoltre per capire meglio questa personalità enigmatica un "ritratto dell'artista" scritto da un giornalista, Marco Molendini, in occasione del processo del 2005...

Quando cantava Thriller, circondato da un manipolo di morti viventi, era il divo pop più famoso e amato. Quando ha lanciato We are the world era considerato la star più potente e generosa della musica. Quando si è messo a raccontare “sono cattivo, lo sai, sono cattivo” con Bad molte delle sue stranezze erano già di dominio pubblico. Le stranezze vere e quelle infiocchettate dagli specialisti di gossip e di panzane. Michael che per non invecchiare si chiude in un letto iperbarico, Michael che si rifà la faccia per assomigliare al suo idolo Diana Ross, Michael che si schiarisce la pelle per diventare bianco che più bianco non si può, Michael che vive in una reggia da Re Sole con elefanti, lama, giraffe, giostre, ruota panoramica, pista da go kart. Bizzarie da artista strambo. Ma vendeva dischi come nessun altro prima (arriva a 300 milioni più o meno il suo imbattibile record, imbattibile perchè i dischi non si vendono più come prima), i suoi concerti spopolavano, nelle sue casse entravano dollari a palate. Insomma, tutto quello che faceva o toccava il Peter Pan del pop diventava oro.Poi sono cominciati ad arrivare i matrimoni e i figli, Prince Michael Junior, Paris Catherine e Michael Prince II: uno dietro l'altro come i conigli, concepiti in qualche modo. La fantasia, in questo caso, è libera di sfrenarsi: è certo, però, che tutti curiosamente hanno tratti somatici tipici della razza bianca (e per quanto Michael si sia schiarito, colpa della vitiligine o di una follia esistenziale è impossibile che abbia modificato i propri cromosomi). E, dopo i matrimoni e i figli, sono arrivati a ruota, come un castello di carte che crolla improvvisamente, le accuse infamanti, i primi sospetti di rapporti particolari con i suoi amici bambini (i tanto amati bambini per cui il munifico Jackson non badava a spese), le vendite di dischi che crollano (l'ultima raccolta, comunque, ha venduto svariati milioni di copie), i rapporti con la casa discografica che si fanno difficili, i ricatti, i milioni di dollari che vanno in fumo per vanificare le denunce, perfino Al Bano che ricorre ai magistrati lanciando l'accusa di plagio (finita in una bolla di sapone, per il magistrato sia Will you be there che I cigni di Balaklava, sono state ispirate da una medesima canzone popolare indiana). Una voragine si apre sotto i piedi di un artista straordinario ma inafferrabile. E la sua storia comincia a essere letta in modo diverso, assume toni drammatici, da fantasma del palcoscenico. Ecco, la Michael Story potrebbe benissimo essere lo spunto per uno di quegli immaginifici e terrificanti musical di Andrew Lloyd Webber fatti di diavolerie e giochi meccanici: sarebbe il racconto di un ragazzo di grande talento, dall'infanzia difficile (il padre sadico, gli obblighi di carriera che arrivano prima dell'adolescenza), dalle grandi ambizioni, dalla personalità inafferabile e sfuggente. Una sorta di Dorian Gray, il protagonista del celebre racconto di Oscar Wilde, la cui immagine pubblica contrasta con il ritratto privato e quel viso, sottoposto a troppi continui interventi chirurgici (i primi furono determinati da incidenti di lavoro), che si va deformando (come dimostrano i terribili primi piani che ogni tanto le telecamere riescono a rubare).Una storia incredibile di un uomo che riesce con il suo talento a mettere insieme un impero smisurato, a sfamare il suo appetito di gloria comprando i diritti delle canzoni del gruppo più famoso del mondo (i Beatles) e sposando (sappiamo con quale esito) la figlia di quello che è tuttora considerato il re del rock, Elvis Presley. Aveva tutto Michael Jackson. Forse non bastava per essere felice.


Infine, per rendere omaggio all'artista scomparso (e non alla persona discutibile dal punto di vista morale) mi sembra giusto ricordarlo con il video che l'ha reso una leggenda...



2 commenti:

  1. ciao assunta..prima di tutto grazi e di avermi reso coautrice!
    poi..non so se hai già sostenuto l'esame di ambienti digitali, ma in qualunque caso ti consiglio di cambiare il colore di sfondo del tuo blog...perchè con i colori che tu usi per i caratteri stona.
    Baci.

    RispondiElimina
  2. ciao enrica, io ringrazio te di aver accettato il mio invito...no l'esame non l'ho ancora sostenuto, per quanto riguarda i colori devo essere sincera, anche io avevo qualche dubbio, ma ho fatto un sacco di prove e nessuna mi convinceva fino in fondo, poi mi sono stufata e l'ho lasciato così, anche se avevo intenzione di fare qualche ulteriore modifica(e ne ho già fatte tante)
    Vedrò cosa posso fare per migliorarli...in ogni caso ti ringrazio del consiglio...e se ti va di darmene altri o di inserire qualche post interessante...saranno graditi:)

    RispondiElimina