"Voglio volere... io voglio un mondo
all'altezza dei sogni che ho..."
"Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei ,
ed sempre quello che non si farebbe che farei,
come quello che non si direbbe che direi,
quando dico che non è così il mondo che vorrei".

mercoledì 3 giugno 2009

Razzismo...



Da Wikipedia:"Nella sua definizione più semplice, per razzismo si intende la convinzione che la specie umana sia suddivisa in razze biologicamente distinte e caratterizzate da diversi tratti somatici e diverse capacità intellettive, e la conseguente idea che sia possibile determinare una gerarchia di valore secondo cui una particolare razza possa essere definita "superiore" o "inferiore" a un'altra.


Più analiticamente si possono distinguere diverse accezioni del termine:

-storicamente rappresenta un insieme di teorie con fondamenti anche molto antichi (ma smentite dalla scienza moderna) e manifestatesi in ogni epoca con pratiche di oppressione e segregazione razziale, che sostengono che la specie umana sarebbe un insieme di razze, biologicamente differenti, e gerarchicamente ineguali. Tra gli ispiratori ideologici degli aspetti contemporanei di questa teoria vi fu l'aristocratico francese Joseph Arthur de Gobineau, autore di un Essai sur l'inégalité des races humaines[1] (Saggio sulla diseguaglianza delle razze umane, 1853-1855). Nel XIX secolo quello che sarebbe stato poi definito razzismo nel secolo successivo ebbe rilevanza scientifica, al punto da venire oggi chiamata dagli storici razzismo scientifico. Intorno al 1850 il razzismo esce dall'ambito scientifico e assume una connotazione politica, diventando l'alibi con cui si cerca di giustificare la legittimità di prevaricazioni e violenze. Una delle massime espressioni di questo uso è stato il nazionalsocialismo.

-in senso colloquiale definisce ogni atteggiamento attivo di intolleranza (che può tradursi in minacce, discriminazione, violenza) verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche. In tale senso, però, sarebbero più precisi, anche se sono raramente usati nel linguaggio corrente, termini come xenofobia o meglio ancora etnocentrismo

-in senso più lato comprende anche ogni atteggiamento passivo di insofferenza, pregiudizio, discriminazione, teso a pretendere un atteggiamento di considerazione particolare da parte di gruppi di persone che si identificano attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche."

ORA DICO LA MIA...






Be di sicuro qualche nozione enciclopedica può servire a comprendere meglio il significato e la portata di alcuni fenomeni come il razzismo...ma io non riesco a limitarmi a qualche nozione enciclopedica quando si parla di cose così importanti, devo dire la mia (in realtà la dico sempre la mia, non posso rinunciare ad esprimere il mio pensiero, altrimenti non mi sarei iscritta a FSCC, non vi pare?!)
Tornando al discorso del razzismo, vi assicuro che non riesco a trovare le parole giuste per esprimere la mia incredulità, il mio stupore, ma anche la mia rabbia nel vedere che ancora oggi nel, Ventunesimo secolo, continuiamo a fare distinzioni di sesso, razza, religione, ceto sociale, identità sessuale e chi più ne ha pìù ne metta...crediamo di essere una società aperta, una "società della comunicazione", ci vantiamo del progresso tecnologico che abbiamo raggiunto, della cultura che abbiamo acquisito, studiamo e ci prendiamo lauree come fossero caramelle, eppure ancora riesce a scandalizzarci un amore fra due persone dello stesso sesso o addirittura fra due persone di sesso opposto ma di razza diversa, e siamo sempre bravi, all'occasione, a prendercela con l'immigrato di turno se succede qualcosa di spiacevole. Vi ricordo che appena sessant'anni fa, a causa dei problemi mentali di un certo Adolf Hitler, circa sei milioni di persone morivano in modo atroce per il solo fatto di essere nati Ebrei, mentre il resto del mondo guardava senza fare nulla (vi ricordate la Shoà no?)... vi ricordo ancora che qualche anno dopo un signore di nome Martin Luther King si batteva con ogni mezzo per il riconoscimento dei diritti civili alla comunità afroamericana, la cui dignità veniva calpestata quotidianamente perché i suoi componenti avevano la pelle nera...queste cose le conosciamo tutti no?Le studiamo alle elementari, alle medie, al liceo e spesso persino all'università...fanno parte della storia di tutti noi, eppure sembra che ce ne dimentichiamo troppo facilmente...e poi mi chiedo, ma come si fa a fare discriminazioni?! Siamo esseri umani, siamo stati concepiti tutti nello stesso modo, siamo nati tutti nello stesso modo e tutti prima o poi avremo una fine, partendo da quali presupposti si può dire che una razza è meglio di un'altra, o una persona meglio di un'altra? Penso che invece di sentirci superiori a qualcun'altro diverso da noi, ci tornerebbe più utile considerare le differenze come una ricchezza alla quale attingere per conoscere ciò che non conosciamo e imparare ciò che non sappiamo, vivere la vita in ogni suo aspetto e in ogni sua sfaccettatura...siete d'accordo con me? Io spero di si!

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