"Voglio volere... io voglio un mondo
all'altezza dei sogni che ho..."
"Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei ,
ed sempre quello che non si farebbe che farei,
come quello che non si direbbe che direi,
quando dico che non è così il mondo che vorrei".

mercoledì 22 luglio 2009

La musica e la sua "importanza comunicativa"...

Rieccomi qua dopo qualche giorno di assenza...siamo ormai alla fine di questa nostra "esperienza comunicativa" ma non potevo fare il punto del mio lavoro, senza prima avere speso qualche parola sulla "musica come comunicazione". Non che non ne abbia già parlato indirettamente, ma visti i continui riferimenti riguardo al tema durante i lavori per vis musicae, e vista la mia grande passione per ciò, non potevo tirare la somme del mio discorso sul mondo che vorrei, senza avere parlato un po' di più di una delle cose che amo particolarmente a questo mondo (LA MUSICA APPUNTO)!
Come ho già detto mi interessa qui soffermarmi in particolare sulla funzione comunicativa del fenomeno musicale, è per fare ciò ho pensato di fare riferimento a "Musica è comunicazione" di Giovannella Greco e Rosario Ponziano, che ho avuto modo di leggere seguendo il corso di Sociologia dei processi comunicativi.
Vi propongo la presentazione che ha pubblicato la professoressa Greco per gli studenti che suguivano il corso, perchè credo potrebbe esservi utile a comprendere meglio l'importanza della musica nel processo comunicativo.



MUSICA E SOCIETA'

La musica accompagna da sempre l’esistenza umana, non esiste al mondo una società senza musica.
Le ragioni della sua pervasività, più che in ciò che la musica è o significa, risiedono in ciò che la musica fa e fa fare (DeNora 2000).

Ciò che la musica fa e fa fare si articola su un duplice registro: quello individuale, relativo all’esperienza vitale della persona (Langer 1953); quello collettivo, relativo alla struttura dinamica della vita sociale (Shepherd 1977).
In entrambi i casi, la sua valenza non può essere disgiunta dal contesto in cui essa si esprime: la musica è profondamente legata ai sentimenti e alle esperienze dell’uomo in quanto essere sociale (Blacking 1973).

La musica si configura come un fatto sociale totale (Mauss 1923-24) in cui possiamo cogliere quei momenti cruciali dell’esperienza umana che, nel loro accadere, coinvolgono la pluralità complessiva dei livelli sociali.
Lo studio sociologico della musica può consentire una lettura in profondita della vita sociale come sistema di relazioni.

Non fosse altro che per queste ragioni, l’analisi della relazione tra musica e società può consentirci di mettere in luce temi di grande interesse sul piano sociale che, finora, hanno ricevuto tuttavia scarsa attenzione da parte della sociologia.


MUSICA E COMUNICAZIONE

Tra le funzioni più importanti che la musica assolve sul piano sociale, quella comunicativa riveste un ruolo cruciale, ma scarsamente esplorato fino ad oggi.
Tale funzione consiste nella capacità – propria della musica – di metterci in sintonia con l’ambiente, con gli altri, con noi stessi.


Prima di qualsiasi altra cosa, la musica ci fa sentire che siamo vivi e che non siamo soli (Greco, Ponziano 2007).
È proprio qui che possiamo rintracciare il suo profondo legame con la comunicazione, sintetizzabile nelle seguenti analogie (Greco 2007):



1. La musica come la comunicazione sottende sempre un dialogo: la vocazione comunicativa della musica consiste nel rivolgersi a qualcuno, nell’essere udita e nel cercare una risposta (Bachtin 1986).

2. Al pari di ogni linguaggio, la musica comunica. Ovviamente, perché la comunicazione abbia buon esito, è necessario che i comunicanti siano sulla stessa “lunghezza d’onda”: se nel linguaggio che utilizza la parola ciò appare quanto mai evidente, a cominciare dal presupposto che ambedue i soggetti della comunicazione parlino la stessa lingua, la musica implica un analogo consenso che si traduce nella percezione di un ordine fra i suoni e in una capacità di ascolto strutturato (Blacking 1973).

3. Tanto nella musica quanto nella comunicazione, il rumore assume tradizionalmente una connotazione negativa: la fisica acustica ne ha parlato come “suono non musicale” per descrivere le vibrazioni aperiodiche prodotte da numerosi strumenti a percussione, mentre la teoria della comunicazione (Shannon, Weaver 1949) lo ha descritto come “disturbo interno a qualunque sistema di comunicazione”. Acquisizioni più recenti ammettono, tuttavia, che il rumore può essere musicale e comunicativo.
4. Musica e comunicazione utilizzano, entrambe, il silenzio la cui funzione è quella di porci in ascolto del mondo e delle persone che lo abitano, comprese noi stesse (Greco, Ponziano 2007): gli elementi costitutivi del linguaggio che utilizza la parola sono parole e silenzi organizzati in frasi, quelli del linguaggio musicale sono suoni e pause organizzati in melodie; in entrambi i casi, il silenzio è utilizzato per avvalorare il senso della comunicazione (verbale o musicale).

5. Comunicazione e musica sono strettamente legate all’ambiente socioculturale che dà loro forma e senso: nel corso della sua storia, che coincide con quella del genere umano, la comunicazione ha assunto (e, presumibilmente, assumerà ancora) forme e strumenti che sono diretta espressione di determinate società; analogamente, nel corso della sua storia, che coincide con quella del genere umano, la musica ha conosciuto (e, presumibilmente, conoscerà ancora) molteplici forme e funzioni che sono diretta espressione di determinate culture (Greco, Ponziano 2007).

GIOVANI E MUSICA

L’esperienza della musica nella vita quotidiana dei giovani, seppure densa di molteplici dimensioni sociologiche, non ha ricevuto quell’attenzione che avrebbe meritato da parte della ricerca sociale e, come altre numerose manifestazioni della vita collettiva, si configura come un fenomeno socialmente ingombrante ma socialmente sommerso (Greco 2007).

Nell’universo giovanile, la musica assolve una funzione cruciale nella relazione tra sé e gli altri, tra il proprio mondo interiore e l’ambiente circostante. Essa rappresenta il luogo privilegiato in cui realizzare tanto il bisogno di appartenenza quanto il desiderio di autorealizzazione (Greco, Ponziano 2007).

Che si tratti di svago e sottofondo o di linguaggio artistico e stile espressivo, la musica per i giovani è, al tempo stesso, fuga nella e dalla realtà, ovvero apertura e riparo dal mondo (Greco 2007).

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