"Voglio volere... io voglio un mondo
all'altezza dei sogni che ho..."
"Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei ,
ed sempre quello che non si farebbe che farei,
come quello che non si direbbe che direi,
quando dico che non è così il mondo che vorrei".

sabato 23 maggio 2009

Lotta alla mafia...per il nostro Sud...

Proprio oggi ricorre il diciassettesimo anniversario della strage di Capaci. Esattamente diciassette anni fa, il 23 Maggio del 1992, perdevano la vita in un attentato mafioso, Giovanni Falcone, uno dei personaggi chiave della lotta alla mafia, sua moglie, e tre agenti della scorta che doveva proteggerlo. Poco dopo sarebbe morto in questa "battaglia" anche il suo amico Paolo Borsellino. La strage di Capaci è diventata negli anni il simbolo di questa "lotta sanguinosa" che ha provocato la morte di troppe persone. Non c'è occasione migliore dunque per trattare questo argomento, per parlare di questa organizzazione orribile e indegna dell'intelligenza umana che è la mafia. Non possiamo sperare in un mondo migliore, senza desiderare di sconfiggere la mafia, proprio noi che viviamo qui dove essa è radicata, in questo Sud ricordato per il sole, il mare e il calore della gente e allo stesso tempo disprezzato come una terra di assassini...ma se vogliamo sconfiggerla non c'è altro modo che denunciare, non avere paura, dire basta all'omertà che regna sovrana fra di noi. Lo so che pensate, e come si fa a non avere paura di questa gente? E non vi di torto, perché io sono la prima ad averne. Allo stesso tempo, maggiore di questa paura che mi paralizza, è l'amore per la mia terra, che mi fa odiare chi scappa da qui per egoismo, chi parla male del posto in cui è nato e non fa niente per cambiarlo, e credetemi ne conosco tanti!!!
Scappare significa far capire alla mafia che può continuare ad agire indisturbata perché noi ci priviamo della nostra terra per lasciarla a loro, a coloro che credono di avere il mondo in pugno perché minacciano e uccidono. Diciamo basta a tutto ciò! Rimaniamo qua dove siamo nati, cerchiamo di darci da fare senza piangerci addosso, sfruttiamo le nostre risorse naturali per produrre lavoro e ricchezza e collaboriamo perché l'unione fa la forza. Lo so la mafia è dura da sconfiggere, ma noi non possiamo permetterci di stare con le mani in mano ad aspettare che si prenda tutto ciò che ci appartiene.



Vi propongo anche la scena principale de "I cento passi", film di Marco Tullio Giordana sulla vita di Peppino Impastato, altra celebre vittima della lotta alla mafia. Penso possa servire a riflettere ulteriormente!

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